30 ottobre- 2 novembre 2025
CAPOVOLTA- Raduno Internazionale di Speleologia – Volta Mantovana (MN). Una delegazione delle Talpe del Carso ha partecipato a Capovolta, il raduno internazionale di speleologia tenutosi a Volta Mantovana dal 30 ottobre al 2 novembre. Incontri interessanti e discesa in una delle grotte più conosciute del Veneto: la Spluga della Preta.
Campo speleologico sul Kanin, rifugio Peter Skalar, 2260m – Speleološki kamp na Kanin 2025, koča Petra Skalarja, 2260m
Tre speleologi delle Talpe del Carso hanno raggiunto in data 6/8/25 il rifugio P.Skalar dove si radunano ogni anno i gruppi speleologi sloveni ed anche stranieri, per esplorare , rilevare nuove grotte ed abissi sul massiccio del Kanin sloveno. Cinque o sei gruppi alloggiavano nel rifugio Skalar, altri tre gruppi da Novo Mesto (SLO), dalla Polonia e dall’Ucraina in altri tre bivacchi distanti qualche ora di cammino.
I gruppi che alloggiavamo nel rifugio rilevavamo nuovi rami ed abissi in quattro grotte diverse: abisso Skalar (spedizione fotografica), Vstala Primorska, abisso della Stella Mattutina (Danica) ed abisso WC, chiamato così perche l’acqua che vi passa fa a tratti un rumore che ricorda lo sciacquone del WC.
Il secondo giorno, giovedì 7/8/25, siamo entrati nell’abisso Zvezda Danica (Stella Mattutina), o Damečkovo brezno, in un ramo, parallelo al principale, mai esplorato finora. Sono partite tre squadre distinte in tre orari diversi. La prima doveva attrezzare la grotta con le corde, le seconda doveva fare le misurazioni ed i rilievi, la terza era addetta all’aiuto logistico e alla sistemazione di qualche strettoia, in totale una decina di speleologi e speleologhe. Lo stesso giorno sono stati raggiunti i -420m, il secondo ed il terzo sono stati raggiunti i 480m, dove si dovrà allestire un campo, visto che l’abisso scende ancora. Si lavorava alla temperatura da +1 a +2°C per 7 – 10 ore al giorno, più circa due ore di cammino su un terreno piuttosto accidentato per l’andata ed il ritorno al rifugio.
Venerdì, 8 agosto 2025
Abbiamo cambiato grotta, siamo scesi a -140 nell’abisso WC per cercare di slargare un meandro molto stretto e trovare una probabile prosecuzione. Siamo avanzati per parecchi metri, ma il tempo ed il freddo non ci hanno permesso di finire il lavoro.
Al ritorno ci aspettava la cena ed un’ allegra compagnia che ci faceva dimenticare la stanchezza.
Sulla bacheca erano già pronte le proposte per le uscite del giorno dopo. Mancavano solo i nomi.
Trije jamarji kluba Kraških krtov smo šli 6.avgusta 2025 do koče Petra Skalarja, kjer se vsako leto zbere več slovenskih in tudi tujih jamarskih ekip, da bi raziskovali in izrisali načrte novih jam v osrčju Kanina.
Pet ali šest skupin se je nastanilo v koči, druge tri skupine iz Novega mesta, Poljske in Ukrajine, pa v okoliških bivakih. Raziskovali smo nove jame in brezna v štirih različnih jamah: Skalarjevo brezno (fotografska odprava), Vstala Primorska, Zvezda Daninica ali Damečkovo brezno in brezno WC, tako imenovano, ker odtekanje vode povzroča občasno glasove podobne odtekanju vode na veceju.s
V četrtek7.8.25 smo se spustili v jamo Zvezda Danica, v brezno, ki je vzporedno glavnemu breznu, v katero ni še vstopil nihče. Ob različnih urah so vstopile tri skupine. Prva je nadaljevala z opremljanjem jame z vrvmi, druga je bila zadolžena za merjenje in izris jame, tretja pa za logistiko in širjenje nekaterih ožin.
Skupno približno 10 jamarjev in jamark. Prvi dan je vodilna ekipa dosegla -420m, drugi in tretji dan pa -480m. Tu bo potrebno opremiti kamp, saj se brezno nadaljuje.
Delo je potekalo ob temperaturi +1 do +2 stopinji C od 7 do 10 ur dnevno, poleg še dveh ur hoje za dostop in povratek, po razmeroma zahtevnem terenu.
Ob povratku v kočo nas je pričakala večerja in vesela družba, sta nam pomagali pozabiti na utrujenost.
Na stenčasu pa je bil že pripravljen predlog programa za naslednji dan, manjkala so samo imena.
Livio Pahor , 11. avgusta 2025
Spedizione Speleologica Transfrontaliera Italia – Slovenia in Sardegna
Quest’anno, dal 12 al 22 luglio, le Talpe del Carso, con i gruppi di Temnica e Ajdovščina hanno organizzato una spedizione speleologica transfrontaliera (Italia-Slovenija) in Sardegna per visitare alcune delle grotte tra le più caratteristiche ed estese dell’isola. Il gruppo, formato da 12 speleologi, ha fatto base a Cala Gonone e ha visitato, in gruppi vari, le seguenti cavità: Grotta del Bue Marino, Su Bentu, Su Palu, Sa Nurre di Su Hoda (Voragine di Tiscali) e Grotta S’Edera.
Oltre alle grotte è stata l’occasione per visitare il famoso villaggio nuragico di Tiscali e la sorgente di Su Gologone, monumento naturale.
Non sono mancati momenti di convivialità e rilassamento nelle varie spiagge sparse lungo il golfo di Orosei.
Letos, od 12. julija do 22. julija, smo Kraški krti, skupaj z jamarskima društvoma Temnica in Ajdovščina organizirali speleološko čezmejno odpravo na Sardinijo , z namenom, da obiščemo nekaj največjih in najzanimivejših jam na otoku. Skupino je sestavljalo 12 jamarjev. Nastanili smo se v kraju Cala Gonone v zalivu Orosei. Obiskali smo sledeče jame: Grotta del Bue Marino, Su Bentu, Su Palu, Sa Nurre di Su Hoda ( Voragine di Tiscali) ter jamo S’ Edera. Poleg jam smo si ogledali še starodavno Nuraško naselbino Tiscali in izvir podzemske reke Su Gogolone, ki je zaščiteni naravni spomenik. Seveda smo si privoščili tudi veselo večerno druženje in postanke na različnih lepih plažah v zalivu Orosei.
Il nostro conduttimetro low cost per tracciare le acque ipogee sul CREG journal
Ormai cinque anni fa abbiamo progettato e costruito un conduttimetro portatile a basso costo, adatto per analizzare la conducibilità delle acque senza doverci preoccupare di danneggiare strumenti eccessivamente costosi. Finora non avevamo avuto tempo di pubblicare un articolo al riguardo, ma alcuni mesi fa abbiamo scritto un articolo che è stato appena pubblicato sul nuovo numero del CREG journal (https://bcra.org.uk/pub/cregj/index.html?j=130). Il Cave Radio and Electronics Group Journal, della British Cave Research Association, è la principale pubblicazione internazionale dedicata alla ricerca scientifica in campo elettronico per la speleologia. Il nostro articolo e la foto scattata da Alex Debenjak nella Drca Jama hanno guadagnato la copertina del numero di giugno 2025:

Nell’articolo descriviamo l’assemblaggio del conduttimetro, includendo la lista dei componenti (il codice per Arduino è pubblicato su GitHub, https://github.com/kraskikrti/conduttimetro). Inoltre spieghiamo come, con il gruppo di studio delle acque carsiche, abbiamo utilizzato le misure di conducibilità per tracciare le acque ipogee (https://arts.units.it/handle/11368/2941032) grazie alla collaborazione dell’Università di Trieste.

Nelle conclusioni dell’articolo approfondiamo il caso della Drca Jama: l’origine della sua acqua non è ancora stata accertata in modo definitivo, come ci ha potuto confermare l’ARSO (agenzia slovena per l’ambiente, che ringraziamo per la collaborazione), ma tutte le misurazioni effettuate finora fanno supporre che possa trattarsi di acqua del misterioso fiume sotterraneo Timavo.
Rinnovo direttivo 2025
Il 12 febbraio 2025 è stato nominato il nuovo direttivo. Sono stati eletti i seguenti soci:
Marco Bruzzechesse – Presidente
Emil Nemec – Vice Presidente
Livio Pahor – Tesoriere
Federica Misturelli – Segretaria
Michele De Lorenzo – Magazziniere
Il rilievo 3D della Grotta Regina e i 50 anni delle Talpe del Carso
Quest’anno cadono i 50 anni dalla scoperta della Grotta Regina (gennaio 1972) e dell’attività del Gruppo Speleologico Talpe del Carso.
Per festeggiare la ricorrenza, ci ritroveremo il giorno sabato 30 luglio presso la sala del circolo Danica di San Michele del Carso (vicino alla nostra baita, trovate qui la posizione esatta: https://goo.gl/maps/JBuRbvNxeGEjZANq6 ).
Alle 20:30 presenteremo il nuovo rilievo 3D della Grotta Regina, e il dispositivo da noi sviluppato per realizzare automaticamente rilievi digitali. La conferenza durerà circa un’ora, e poi offriremo un rinfresco per brindare assieme.
Fin dalla mattina sarà possibile vedere la mostra fotografica, allestita nella stessa sala del circolo Danica, che racchiuderà immagini storiche di questo mezzo secolo di speleologia e anche la stampa 3D della scansione della Grotta Regina.
Il giorno dopo, domenica 31 luglio, sarà come al solito possibile venire a trovarci in baita, soprattutto per gli speleologi che vogliono fare un giro nella Grotta Regina.

Concludiamo questo post con una nota sul rilievo digitale della Grotta Regina, da poco pubblicato sul catasto speleologico regionale (https://catastogrotte.regione.fvg.it/schedacompleta/2328-Grotta_Regina_del_Carso).
All’inizio del 2020 abbiamo iniziato a sviluppare un nuovo sistema di rilievo 3D che permette di eseguire una scansione tridimensionale di una grotta (o di un qualsiasi ambiente chiuso, edifici inclusi) in modo automatico e, soprattutto, economico. La pandemia ci ha costretti a ridurre le attività, e ad avere poco tempo da dedicare a questa progettazione. Tuttavia, ormai siamo pronti per presentarlo. È infatti grazie a questo nuovo dispositivo, che chiamiamo Charlotte, che abbiamo potuto realizzare il rilievo digitale della Grotta Regina in un paio di uscite.

SOS Proteus 2022
di Giacomo Canciani
Nel weekend del 21 e 22 maggio ho partecipato al 4° convegno internazionale SOS Proteus, che si è svolto nel Museo di Storia Naturale di Trieste, organizzato da Società Adriatica di Speleologia, Speleovivarium, Museo di Storia Naturale di Trieste e Tular Cave Laboratory. Grandi complimenti a Edi Mauri e a tutta la SAS per il super lavoro!
Il convegno si è svolto in occasione del 260° anniversario della descrizione della specie Proteus anguinus da parte di Scopoli nel maggio 1762 e ha avuto come tema principale la conservazione del proteo e del suo habitat alla luce delle nuove sfide dovute ai cambiamenti climatici. Erano presenti studiosi provenienti da almeno 5 stati (Italia, Slovenia, Croazia, Ungheria e Germania), tra cui i massimi esperti mondiali sulla specie, che hanno presentato le loro ultimissime ricerche. Data la presenza di studiosi di diversi Paesi, tutti gli interventi sono stati presentati in lingua inglese. È stata l’occasione per fare il punto sullo “stato dell’arte” della ricerca scientifica su questo straordinario anfibio stigobio (cioè abitante le acque sotterranee), che vive nella penisola balcanica dal nostro Carso fino alla Bosnia.
Non sono mancati i momenti conviviali durante gli immancabili coffee break e le pause per il pranzo, tutto offerto dagli organizzatori a cui va un super ringraziamento. Il convegno si è concluso con la visita alla Grotta Gigante, che ho potuto nuovamente ammirare dopo quasi 10 anni in cui non ci andavo.
Tornando agli interventi, uno dei più interessanti per me è stato quello dei ricercatori del SubBio Lab di Lubiana sulla variabilità genetica del proteo. Oggi sappiamo che esiste una sola specie di proteo (Proteus anguinus), divisa in due sottospecie: il proteo “bianco” (Proteus anguinus anguinus) e il proteo nero (Proteus anguinus parkelj), descritto da Sket e Arntzen nel 1994, che vive in una piccolissima area della Carniola Bianca (sud-est della Slovenia). Le ultime ricerche molecolari mostrano però grandi differenze nel DNA tra le popolazioni di proteo che vivono in aree diverse. Sulla base di queste differenze genetiche, è possibile che in futuro la specie Proteus anguinus venga suddivisa in almeno 7 gruppi tassonomici (specie o sottospecie) diversi! Si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione nello studio di questo animale, che comporterebbe modifiche di status non solo dal punto di vista biologico, ma anche giuridico (si tratterebbe di tutelare non solo una singola specie protetta, bensì 7!).
Se ciò dovesse accadere, per ogni nuova (sotto)specie dovrà essere scelta una località di riferimento, quello che in biologia è chiamato locus typicus. A questo punto una domanda mi sorge spontanea: quale dovrebbe essere il locus typicus del proteo “italiano”? La risposta più ovvia può sembrare l’Abisso di Trebiciano o qualche altra grotta sul Timavo. A mio avviso, però, sarebbe più corretto indicare il Pozzo dei Frari di Gradisca, dove Berini nel suo “Indagine sullo stato del Timavo e delle sue adjacenze al principio dell’era cristiana” segnalava la presenza del proteo già nel 1826!



Rinnovo del direttivo
Il giorno 6 maggio si è svolta l’Assemblea dei soci per il rinnovo del direttivo del gruppo. E’ stata l’occasione per fare il punto di quanto è stato fatto negli ultimi 3 anni che, nonostante la pandemia e tutti i disagi che ha provocato, sono stati ricchi di soddisfazione per le Talpe del Carso, sia dal lato esplorativo (con l’apertura di nuovi cantieri di scavo) sia dal lato scientifico (con la prosecuzione del progetto “Acque carsiche isontine”, a cui il gruppo collabora ormai da diversi anni, e gli studi biospeleologici nel Foran di Landri). Parte dell’assemblea è stata dedicata ai progetti futuri, in particolare ai festeggiamenti per il 50° anniversario del gruppo che cade quest’anno.
Il momento più toccante è stato il ricordo dei soci che purtroppo ci hanno lasciato negli ultimi anni: Stanko Kosic, Carlo Padovese e Srecko Vizintin.
La votazione dei soci presenti ha portato alla riconferma per altri 3 anni del direttivo uscente, che risulta così composto:
- Presidente: Marco Bruzzechesse
- Vice presidente: Emil Nemec
- Segretario: Luca Tringali
- Cassiere: Giacomo Canciani
- Tesoriere-economo: Michele De Lorenzo
Assemblea delle Talpe del Carso 2022 – Občni zbor Kraških krtov 2022
Quest’anno si terrà l’assemblea per l’elezione di un nuovo direttivo del Gruppo Speleologico Talpe del Carso. Vista la situazione, l’attuale direttivo ha ritenuto poco opportuno fissare l’assemblea per il periodo invernale, visto che sarebbe necessario trovarsi nella baita (un ambiente piccolo, che rende difficile il distanziamento sociale). Abbiamo quindi fissato l’assemblea per il giorno
venerdì 6 maggio 2022
in prima convocazione alle ore 19:30 e in seconda convocazione alle ore
20:00
Le operazioni di voto si svolgeranno (con qualsiasi condizione atmosferica) sotto al tendone, che essendo all’aperto consente la corretta ventilazione.
Letos so na dnevnem redu jamarskega kluba Kraški krti volitve novega odbora.
Zaradi zdravstvenih razmer smo volitve prenesli v pomladanski čas, ki nam dovoljuje, da bodo potekale na odprtem, oziroma v šotoru zraven naše koče, na Vrhu.
Občni zbor bo v petek 6.maja 2022
Prvi sklic bo ob 19.30 in drugi sklic ob 20.00 uri.
Volitve bodo potekale pod šotorom, ob vsakem vremenu, saj šotor dovolj velik in odprt, da zagotavlja primerno prezračevanje.
Un ultimo saluto a Carlo Padovese
Ieri il nostro amico Carlo Padovese si è spento. Speleologo da oltre 40 anni, segretario del nostro gruppo per quasi 30 anni, è una delle figure storiche della speleologia isontina. La sua lunga malattia gli aveva impedito, nell’ultimo anno, di continuare l’attività speleologica. Ma è rimasto con noi fino all’ultimo, aggiornandosi sugli scavi e le altre attività via telefono. Una forma di speleologia “da remoto” che non avremmo mai potuto immaginare fino a prima della pandemia ma della quale Carlo, sempre curioso verso il futuro, ha saputo approfittare. Da speleologo ha vissuto l’era delle scalette, poi quella delle corde, e ora anche quella delle videochiamate.
In questi giorni stavamo cercando di decidere se e come organizzare la solita festa per la prima domenica dell’anno. Ora sappiamo che sarà la prima senza Carlo. Senza Carlo a controllare quando la pasta è cotta. Senza Carlo a scattare le fotografie. Senza Carlo a battere le mani a ritmo della fisarmonica. Senza Carlo seduto vicino al caminetto, lui riscaldato dal fuoco e noi riscaldati dai suoi aneddoti dei decenni passati.
Noi tutti gli siamo debitori: senza la sua capacità di organizzare non saremmo mai riusciti a imbarcarci in così tante imprese. Se oggi le Talpe del Carso hanno questa reputazione è anche merito di chi ha saputo individuare la strada giusta da percorrere ogni volta, in quel labirinto di cunicoli invisibili che è il mondo non sotterraneo, tenendo la barra dritta con un gruppo di persone eccentriche, sanguigne, e complicate come siamo noi speleologi abituati a muoverci nei visibili cunicoli sotterranei.
Da attuale segretario, nel 2014 Carlo mi ha passato il testimone, mi permetto di descrivere un ricordo personale. La prima sera in cui sono arrivato alla baita avevo 16 anni, tanta curiosità, un paio di libri sulla speleologia recuperati in biblioteca, e poche idee su come funzionasse davvero l’attività nelle grotte. Vidi una manciata di persone sedute sulle panchine fuori dalla baita, il primo a salutarmi fu proprio Carlo. Con la sua camicia rossa e la barba bianca sembrava la classica raffigurazione di Babbo Natale. Peccato fosse agosto. Lui, abituato alla titubanza di chi si avvicina a questo strano mondo, rimase stupito dal fatto che volevo iscrivermi subito. Io, che immaginavo la speleologia come diametralmente opposta alla tecnologia, rimasi stupito dalla sua domanda: “Sai usare un computer? Abbiamo dei sensori nuovi e dobbiamo analizzare i dati”. Mi disse subito che la speleologia è fatta da due cose: lo scavo e la ricerca scientifica. Senza il duro lavoro manuale non si potrebbero aprire nuove finestre sul modo ipogeo. Ma senza lavoro intellettuale, senza la ricerca scientifica, lo sforzo fisico sarebbe fine a se stesso. La vera, buona, speleologia è un attento bilanciamento di questi due sforzi. Grazie, Carlo. Per avere timbrato la mia tessera 14 anni fa. Per avermi introdotto nella famiglia delle Talpe del Carso come se ne avessi sempre fatto parte. Per avermi trasmesso una immagine di quello che la speleologia dovrebbe essere. Grazie Carlo. Grazie di tutto.
Sit tibi terra levis.




























